+26% rispetto al 2021. Tocca alla politica sostenere il trend
Siracusa 01/08/2022. A Siracusa continuano a essere in crescita i dati sul settore edile. Dopo aver registrato un incremento occupazionale di oltre il 20% nel 2021, i dati del primo semestre 2022 riportano un ulteriore salto in avanti del 26%. E chiuderemo il 2022 con una massa salari che passa da 30 mln di euro nel drammatico 2020 a circa 50 mln di euro come dato previsionale. Oltre 7000 saranno gli addetti impiegati almeno per un mese nell’anno 2022.
Il segno più nel Pil italiano è quasi interamente sostenuto dal settore edile. Adesso spetta al prossimo Governo decidere se questo dato deve essere considerato una bolla oppure un fattore strutturale accompagnato dal doppio binario bonus-PNRR.
BONUS EDILIZI
Se il rilancio, in gran parte legato ai bonus, dovesse ridursi a una bolla con una sostanziosa dose di speculazione che ha alterato, in negativo, parte degli indicatori economici, sarebbe ancora più drammatico il ritorno alle secche a cui il settore è stato costretto per oltre un decennio, in particolare a Siracusa. Una montagna russa così vertiginosa metterebbe pancia all’aria definitivamente il settore. Servirebbe, invece, più chiarezza sulla questione bonus allungando ulteriormente la misura anche se a percentuali più basse rendendo stabile con l’intervento di cassa depositi e prestiti l’erogazione delle cessioni. Siamo, inoltre, per una concentrazione delle cessioni sulle fasce deboli e incapienti escludendo – almeno dagli anticipi dello Stato – chi può permettersi l’anticipazione di una ristrutturazione. Vanno, inoltre, applicati con più durezza le misure di contrasto all’evasione in edilizia ottenute dal sindacato edile in questi anni di battaglie. Nella insensata corsa di questo ultimo anno e mezzo, da un’idea geniale si è poi sbagliato quasi tutto. Ecco, in parte, spiegato la corsa pazza dei prezzi, la scarsa disponibilità di manodopera senza averne predisposto un adeguato periodo di formazione e il manifestarsi del chirurgico malaffare, in particolare sul bonus facciate, e della improvvisazione. Questa bulimia ha comportato anche enormi problemi nella fase ispettiva già impotente quando il settore aveva una bassa intensità occupazionale. Non aver previsto, per tempo, un adeguato investimento sulla vigilanza e sulla ispezione pubblica è stato un ulteriore elemento di squilibrio.
SICUREZZA E FORMAZIONE
E durante l’ennesima stagione estiva bollente ora più che mai le nostre campagne di sensibilizzazione per aumentare l’astensione dai cantieri a causa del caldo necessitano di una rete ispettiva efficace che faccia applicare le leggi. Importanti, a tal proposito il pronunciamento di Inail e Inps sul caldo. Una stretta utile ma non decisiva: serve intervenire nei cantieri per fermare i lavoratori quando le temperature sono insopportabili. Non è più un fenomeno breve.
Mentre continua a essere un fenomeno insopportabile senza soluzione di continuità l’autentica piaga degli infortuni e le morti sul lavoro. Quest’anno abbiamo raggiunto vette mai raggiunte prima. Siamo di fronte a una vera e propria regressione culturale e di investimento nella sicurezza e nella formazione. Ora serve accompagnare alle nostre denunce e alle campagne di sensibilizzazione eccezionali, soprattutto nel nostro settore, un impianto normativo sanzionatorio pesante.
PNRR E INVESTIMENTI PUBBLICI
Sul Pnrr, l’occasione storica rischia di essere un miraggio perché Siracusa non ha moltissimi investimenti da attrarre. Più interessanti le occasioni del PinQua lanciato dal Ministro delle Infrastrutture sulla qualità dell’abitare e il rifinanziamento del Masterplan del mezzogiorno con fondi principalmente europei. Queste le grandi sfide della pubblica amministrazione che più volte – vale la pena ribadirlo – abbiamo sottolineato essere il tappo strutturale che non consente di attrarre tutte le risorse a disposizione.
RADDOPPIO RAGUSANA E SUGGESTIONI
L’incredibile inflazione derivante da più fattori è il motivo che ha ulteriormente procrastinato la grande opera pubblica che il nostro territorio agogna da oltre 20 anni: la strada che miete più vittime in Sicilia: il cosiddetto raddoppio della ragusana che passerebbe dal territorio siracusano per oltre il 55% del suo percorso. Per Ance(Associazioni dei costruttori) sembra non bastare nemmeno l’appalto che adesso vale oltre 1,2 mld di euro. Il Governo Musumeci ha fallito ufficialmente anche questa promessa che ci fece a ottobre 2021 in occasione dell’unico incontro che – in qualità di commissario dell’opera – ci ha concesso.
Accanto a questa fondamentale opera, per dare continuità al settore, servirebbe – PER IL FUTURO DI QUESTA CITTA’ – tradurre le grandi suggestioni in opere pubbliche. L’ospedale, il circuito automobilistico cittadino, la riqualificazione delle periferie e degli stabili abbandonati (carcere borbonico, Ospedale croce rossa ed ex tribunale di Siracusa, su tutti) e il tanto chiacchierato Waterfront (ossia la riqualificazione dell’area sud della città) restituirebbero al capoluogo la consapevolezza di poter aprire una porta su un futuro sostenibile che oggi sembra degradato e piuttosto nebuloso.
Su tutto questo misuriamo la voglia di questa città di invertire la tendenza: di rinascere, di sentirsi più grande e più vicina ai propri cittadini. Sulla loro realizzazione si misura la serietà di una intera classe dirigente.
Il Seg. Gen. CGIL
Roberto ALOSI