COmunicati stampa

Zona industriale e inquinamento. Replica all’intervento di granata

Un silenzio di morte? – La Cgil non ci sta

Siracusa 7 dicembre 2022. Il recente intervento del Presidente del Movimento politico Oltre, Fabio Granata, apparso sulle colonne de La Sicilia di giorno 7 dicembre, nel quale si accusano il sindacato, i giornali e i partiti politici di colpevole afasia sulla complessa questione dell’impatto ambientale del Polo Petrolchimico, oltre ad essere ingeneroso e scomposto nell’accomunare indistintamente soggetti diversi, appare assolutamente infondato e per certi aspetti volutamente tendenzioso.
L’On. Granata sa bene, essendone stato protagonista e codecisore dell’immobilismo politico sulla vicenda, quale è stato l’impegno del sindacato negli ultimi decenni sul tema delle bonifiche, della sostenibilità e dell’ ambientalizzazione degli impianti. Ma come spesso accade, la memoria è di fatto una decisione politica che lascia sfumare alcune cose e ne trattiene delle altre. Come fingere di dimenticare le grandi battaglie unitarie del sindacato e di tutte le forze sociali, imprenditoriali ed istituzionali del territorio che portarono prima all’Accordo di programma quadro sulla chimica nel 2005, che portò allo smantellamento definitivo dei reparti con processi nocivi e tossici ( mercurio, fertilizzanti, polioli, ossidi, idrazina…) e poi all’Accordo di programma su bonifiche, riqualificazione e disinquinamento di ampie zone dell’area industriale siracusana del 2008 siglato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri che stabilì la somma di 774.500 milioni di euro necessari all’attività di bonifica e che impegnava il governo nazionale e regionale di allora alla copertura delle risorse. Che fine hanno fatto le risorse? Perché furono stornate in altre aree settentrionali del Paese senza che l’area politica a cui appartiene l’On. Granata, muovesse un dito? Quante promesse, accordi disattesi, decisioni rimandate…. E oggi, anziché riconoscere la capacità del sindacato di aggregare forze istituzionali, datoriali e civili in una battaglia comune per una riconversione ambientalmente e socialmente sostenibile della vocazione industriale del nostro territorio, che peraltro comincia a produrre i primi significativi risultati a partire dal riconoscimento del nostro Polo industriale quale assetto strategico nazionale e dall’applicazione per la prima volta da parte dello Stato di garanzie occupazionali e di investimento green anche nel caso di cambio delle proprietà (vedi Lukoil), non si trova di meglio che alimentare miopi tifoserie da pensiero minimo. Basta a tatticismi incomprensibili e rischiosi. Basta doppiogiochismi e agonismi approssimativi che tendono solo a piccoli posizionamenti personalistici e non a risolvere le questioni. Altro che “silenzio di morte”. C’è bisogno di Politica e la Politica ha bisogno di pensiero, di dibattito, di ricerca di contatti, di ipotesi e non di furbizie.

Il Seg. Gen. CGIL

Roberto ALOSI

Altri comunicati