Siracusa 14 dicembre 2022. Il territorio non smarrisca la capacità di stare insieme. Dopo la straordinaria condivisione sindacale, datoriale, politica, sociale, istituzionale e civile, che ha dato vita alla mobilitazione sindacale del 18 novembre scorso, occorre allargare ulteriormente le alleanze e accelerare i processi di cambiamento. E’ l’unica strada percorribile per trasformare la crisi in atto in una imperdibile occasione di sviluppo e di rigenerazione del nostro modello sociale, economico ed industriale. L’attenzione nazionale suscitata, costruita e governata attorno al nostro assetto industriale, non va dispersa ne allentata. Aver acceso un riflettore nazionale ed internazionale sulla vicenda che coinvolge l’intero Polo industriale e la forza con cui il territorio ha saputo imporre all’attenzione dei governi regionale, nazionale ed europeo la strategicità del sistema industriale siracusano spiana la strada a quei processi di cambiamento, risanamento ambientale, trasformazione energetica e diversificazione produttiva che la nostra comunità rivendica da tempo e che apre una finestra sul futuro. La definizione del Polo Petrolchimico nei termini di infrastrutturazione critica e di interesse strategico nazionale (per intenderci, al pari dell’Ilva di Taranto) e la certificazione della titolarità dello Stato ad intervenire in qualità di soggetto terzo a tutela dell’occupazione e dell’orientamento industriale in termini di investimenti e di prospettiva sostenibile anche nel caso di cambi di proprietà aziendali ( il cosiddetto golden power) introducono uno spazio di azione normativa e legislativa estremamente importante rispetto al quale non va per nessuna ragione abbassata la guardia. L’intervento normativo va adesso spinto in avanti puntando con determinazione alla rigenerazione industriale che passa attraverso il risanamento ambientale e e i processi di graduale decarbonizzazione. Un obiettivo che il territorio non può fallire e che richiede il massimo sforzo da parte di tutti per garantire una prospettiva industriale di sostenibilità ambientale, sociale e produttiva. Oggi ci sono i presupposti legislativi, ci sono le risorse, c’è la volontà condivisa del territorio. Lo stesso impianto di depurazione IAS (preposto al trattamento degli scarti inquinanti provenienti dai grandi utenti industriali del Polo Petrolchimico siracusano) oggi sottoposto a sequestro dall’autorità giudiziaria per inadeguatezza delle sue infrastrutture, se sottoposto al controllo stringente dello Stato, garante sull’adempimento di tutte le prescrizioni necessarie ad assicurare la più adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecnologie disponibili, potrebbe svolgere un ritrovato ruolo da protagonista nell’ambito della nuova e rigenerata stagione industriale che tutti noi auspichiamo. Sotto questo profilo, occorre agire ancora una volta con grande senso di unità e condivisione e con determinazione nei confronti dei governi nazionali e regionali. Ora serve che il Governo regionale, azionista di maggioranza dell’impianto IAS, faccia fino in fondo la sua parte, utilizzi parte degli avanzi non spesi del Fondo Sviluppo e Coesione, pari a 350 milioni di euro da impegnare entro il mese di maggio 2023, per il ripristino ambientalmente sostenibile dell’impianto di depurazione e imprima una accelerazione condivisa con il sistema industriale siracusano nella direzione della ricerca del superamento delle legittime prerogative giudiziarie.
Per quanto ci riguarda, continueremo a tenere il dialogo aperto con tutte le articolazioni sociali, istituzionali ed imprenditoriali della nostra comunità, nella convinzione di vivere un momento straordinario di cambiamento rispetto al quale rivendichiamo la titolarità del territorio che, legittimamente, vuole giocare un ruolo da protagonista e non più da comprimario.
Il Seg. Gen. CGIL
Roberto ALOSI