Il segretario Roberto Alosi contesta il piano regionale: “Penalizza ulteriormente Lentini e Avola-Noto e ritarda il nuovo ospedale”. Presentate 8 richieste, a partire dal ritiro immediato della bozza
“Una bozza elaborata nel chiuso degli uffici palermitani, senza trasparenza, senza ascolto, e con modalità che somigliano più a un regolamento di conti politico che a una programmazione sanitaria”. È un attacco frontale quello della CGIL di Siracusa, che esprime “la più netta contrarietà” alla proposta di riordino della rete ospedaliera regionale, annunciando la mobilitazione.
Alosi (CGIL): “Basta amichettismo e scelte opache, ripartiamo dai bisogni”
Il segretario generale della CGIL di Siracusa, Roberto Alosi, denuncia un metodo “inaccettabile e umiliante”, che svuota ogni spazio di confronto democratico. “La proposta,” afferma, “risponde a logiche di amichettismo, scambi di favore e interessi di parte, piuttosto che ai diritti di cittadine e cittadini.”
Il sindacato elenca i problemi cronici che la bozza non solo non risolve, ma rischia di aggravare, in una provincia già pesantemente penalizzata:
- Ospedali depotenziati come quelli di Avola-Noto e Lentini.
- Nuovo ospedale di II livello ancora fermo ai progetti preliminari.
- Pronto Soccorsi al collasso.
- Personale insufficiente e logorato.
- Sanità territoriale inesistente, con le strutture del PNRR ancora sulla carta.
Le 8 richieste della CGIL per salvare la sanità pubblica
Di fronte a questo scenario, la CGIL di Siracusa avanza una piattaforma di 8 richieste chiare e nette per ripartire:
- Ritiro immediato della bozza e apertura di un confronto vero con i territori.
- Realizzazione dell’ospedale di II livello a Siracusa con un cronoprogramma certo.
- Potenziamento dei presidi di Avola-Noto e Lentini.
- Assunzioni stabili e programmate di tutto il personale sanitario.
- Attuazione reale della medicina territoriale (Case di Comunità, Ospedali di Comunità, ADI, etc.).
- Potenziamento della rete sociosanitaria (salute mentale, disabilità, non autosufficienza).
- Internalizzazione dei servizi esternalizzati.
- Nomine sanitarie trasparenti e fondate sul merito.
La CGIL invita l’intera comunità provinciale – operatori, amministratori e cittadini – a mobilitarsi. “Il diritto alla salute non può essere subordinato ai giochi di potere,” conclude Alosi. “La proposta dell’Assessorato va ritirata. Serve un piano sanitario giusto, condiviso e costruito dal basso”.