E’ davvero una grande emozione vedere questa splendida piazza stracolma di giovani, di lavoratrici e lavoratori in sciopero, di pensionati, di studenti, di cittadini come non accadeva da molti anni in questo territorio e in Sicilia.
Quello a cui stiamo assistendo oggi è uno straordinario esercizio di partecipazione, di democrazia e di libertà di pensiero e di azione ed è la migliore risposta all’arroganza di questo governo autoritario e antidemocratico.
Questa è la vera piazza che rappresenta la maggioranza del Paese, che dice basta ad un governo che prova a manomettere la Costituzione, che calpesta il diritto allo sciopero, che colpevolizza la povertà, che mortifica i lavoratori, i pensionati, gli studenti e i giovani, con una legge finanziaria antimeridionalista, contro la Sicilia e i siciliani, con la compiacenza servile di un governo regionale affaristico-clientelare che paralizza tutto e che non ha speso una sola parola per difendere la nostra terra e la nostra gente.
Abbiano almeno il pudore della vergogna e si fermino, ascoltino questa piazza e tutte le piazze del paese e cambino radicalmente questa scellerata legge finanziaria che taglia le risorse alla sanità pubblica, che impoverisce i salari, che riduce le pensioni, che moltiplica la precarietà, che immiserisce il diritto all’istruzione, che allarga le diseguaglianze, che mette in discussione i diritti costituzionali, che calpesta il mezzogiorno d’Italia a favore delle regioni ricche del Nord attraverso l’autonomia differenziata, che mette in discussione persino l’unità nazionale, che scardina i poteri del parlamento e finanche il ruolo del presidente della Repubblica.
Vogliamo dirlo in maniera forte e chiara da questa splendida piazza: sappiano che noi non ci fermeremo e non permetteremo di portare il paese e la nostra terra sull’orlo della disfatta sociale, economica e democratica, né di sottrarre il futuro ai nostri figli e ai nostri nipoti. Un’altra Italia, fatta di giustizia sociale, di solidarietà, di lavoro e dignità delle persone, è possibile e noi ci batteremo per questo fino in fondo.
E in ultimo, vogliamo dire al ministro Salvini che già una volta nel recente passato, questa piazza di Siracusa ha respinto con forza il suo tentativo liberticida di imbavagliare i lavoratori del nostro territorio e di impedire loro il diritto allo sciopero e agli “assembramenti”. Sì assembramenti, così recitava l’ordinanza prefettizia del tempo suggerita dall’allora ministro Salvini a sua volta sollecitato dall’ambasciatore russo in italia.
Divieto di assembramenti, un’odiosa parola che rievoca pagine buie della nostra storia. E vogliamo ricordare al ministro Salvini che da questa terra i nostri padri e i nostri nonni hanno sconfitto il nazismo e il fascismo e non permetteremo mai più a nessun’altro governo microfascista di silenziare il sindacato e la nostra gente.